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La sinestesia audio-visiva: cause, sintomi e tipologie

La sinestesia è una rara condizione neurologica attraverso la quale, il cervello elabora simultaneamente più stimoli sensoriali distinti.
Ad oggi sono astate catalogate diverse tipologie di sinestesia, ognuna delle quali combina la percezione di due o più sensi in uno.

Parliamo di un fenomeno assai raro, che coinvolge solamente una percentuale tra il 2 e il 4% della popolazione. Tra le più comuni tipologie di sinestesia possiamo annoverare la sinestesia grafema-colore e la sinestesia audio-visiva.
Sinestesie di questo tipo, coinvolgono simultaneamente i sensi della vista e dell’udito.

I sintomi della sinestesia possono variare a seconda della forma da cui si è affetti. Ad ogni modo esistono determinati aspetti comuni a tutte le tipologie di sinestesia. Uno di questi risiede nell’impossibilità di controllo da parte del soggetto interessato. Si tratta infatti di una percezione simultanea involontaria, che viene attivata in automatico.
Di norma la sinestesia si manifesta nella prima infanzia, ma può svilupparsi anche in età adulta.

Di tutte le sinestesie ad oggi note, quella audio-visiva è probabilmente la forma più comune di tale singolare fenomeno percettivo. Sono molti gli artisti sinestetici, due su tutti Billie Eilish e Kanye West, per i quali la sinestesia ha sicuramente influito, se non aiutato, la loro carriera artistica.

In particolare la cromestesia, traduce i suoni in colori. Famosissime le opere di Vasilij Vasil’evič Kandinskij note per i suoi “quadri musicali”, ossia dipinti astratti generati dall’ascolto di diversi concerti.

La cromestesia non è l’unica forma di sinestesia audio-visiva.
Rimanendo sempre nell’ambito delle sinestesie audio-visive, ne esiste una versione scoperta recentemente e battezzata vEAR dai ricercatori, ovvero: risposta uditiva evocata visivamente (visually-evoked auditory response).
Parliamo della capacità di ascoltare i suoni in un video, anche in assenza di audio. Gli studi a tal proposito sono attualmente in corso, ma si stima che la vEAR sia più comune della cromestesia.
Chiudiamo poi con la misofonia. In tal caso il soggetto, all’ascolto di un determinato suono, reagisce con rabbia o ansia fino a sfociare in alcuni casi addirittura nel panico. Rumori in grado di innescare tale reazione sono, ad esempio, la masticazione, il clic ripetuto di una penna, o anche rumori di sfregamento su tessuto, legno o vetro.

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