SEC emana i primi regolamenti per il controllo delle emissioni di gas climalteranti: è polemica

La SEC, Securities and Exchange Commission, l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza della borsa valori, ha recentemente emesso un set di regole finalizzate all’individuazione delle aziende che, con le loro emissioni, rischiano di mettere in pericolo l’ambiente.
Parliamo di società quotate in borsa che, a stretto giro, saranno tenute a rispettare una serie di regolamenti che, per la prima volta, richiederebbero loro di svelare le loro emissioni di gas climalteranti e la loro esposizione ai rischi del cambiamento climatico.
L’obiettivo di questo vero e proprio giro di vite operato da SEC, è quello di fornire alle aziende maggiori certezze sulle modalità di incorporare i cambiamenti climatici nei loro rapporti finanziari.
La notizia divulgata lo scorso 21 marzo, non è stata presa di buon grado e non sono mancate le contestazioni.
“Credo che la SEC abbia un ruolo da svolgere quando c’è questo livello di richiesta di informazioni coerenti e comparabili che possono influenzare la performance finanziaria”, ha dichiarato il presidente dell’organo di vigilanza, Gary Gensler. “Questa è una regola di divulgazione. Questo è il compito della SEC. Non siamo un regolatore di merito”, ha aggiunto. Una posizione che però è stata contestata dal rappresentante repubblicano della SEC Hester Peirce: “Questa proposta esce dai nostri limiti statutari”. Un punto di vista sostenuto anche da alcuni gruppi industriali che ritengono tali regolamenti eccessivamente prescrittivi e costosi.

Nonostante tutto non sembrerebbero mancare alcune scappatoie ai controlli previsti.
La norma proposta prevederebbe la divulgazione di informazioni relative ai rischi legati al clima che avrebbero la possibilità di influenzare l’attività, la strategia e le proiezioni dell’azienda. Le emissioni di gas serra dell’azienda dovrebbero essere necessariamente certificate successivamente da una parte esterna. La norma offre anche uno spazio di manovra alle aziende coinvolte, sulle emissioni non direttamente causate dalla società ma incorporate nella sua catena del valore, come ad esempio le emissioni causate dai clienti che utilizzano i suoi prodotti, le cosiddette “Scope 3”.
E sarebbero proprio queste “Scope 3” a creare lacune consentendo ai grandi emettitori di nascondere la loro completa e reale impronta di carbonio.

Ad ogni modo siamo solo all’inizio: la proposta si prepara ad essere contestata anche in tribunale da coloro che non sono d’accordo con la linea proposta da SEC ed anche per questa ragione i membri dello staff della SEC stessa hanno rifiutato di discutere con i giornalisti di come sarebbero state applicate le nuove regole.